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E' nell'ottica di un grandioso programma stilato dalla SADE nel giugno 1940, che prende corpo il progetto Vajont. La società, in quel periodo, dichiarava: "Negli ultimi anni il solo consumo di energia di Venezia e del porto industriale di Marghera ha sorpassato il mezzo miliardo di KWh, vale a dire oltre un terzo di tutta l'energia prodotta nella regione veneta considerata, con tendenza ad ulteriori rapidissimi incrementi, in conseguenza della richiesta delle industrie ivi installate. Pertanto i circa 340 milioni di KWh producibili dagli impianti in oggetto troveranno immediato impiego servendo a coprire l'immancabile ulteriore fabbisogno che si verificherà nei prossimi anni" Gli impianti previsti erano gli insediamenti dei seguenti serbatoi:
Ma è soprattutto nel 1953, quando il Conte Vittorio Cini, nuovo presidente della SADE, in una sua visita restò affascinato dell'ambiente e dell'idea del progetto, che la speranza di vedere realizzata la diga più alta al mondo si concretizza in via ufficiale. Il "sogno della mia vita", per citare le parole del progettista l'ing. Carlo Semenza, covato ormai da qualche decennio, si stava trasformando, malauguratamente, in realtà. |
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