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Erto e la nuova Stortan (1981) ( foto Zanfron)
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Grande ed immediata fu l'azione di solidarietà che si manifestò in tutto il mondo: grazie ad essa, all'intervento delle autorità, dei vari Enti ed Associazioni e alla tenace volontà della popolazione locale, il paese fu ricostruito. Le case prefabbricate che servirono in un primo momento per i superstiti lasciarono il posto ai nuovi edifici, mentre in un paio d'anni le infrastrutture stradali, ferroviarie ed idrauliche furono realizzate in tempo record. Il sito, dopo una proposta iniziale che lo voleva spostato nelle vicinanze di Belluno, dopo le vigorose proteste dei superstiti, fu lasciato a Longarone. Per queste necessità lo Stato ha stanziato complessivamente, attraverso provvedimenti successivi, circa 1.800 miliardi (in valori attuali). Si tenga però presente che buona parte è stata impegnata anche al di fuori delle aree colpite, consentendo la legge il trasferimento delle attività altrove. Il grosso (61%) è stato impiegato nella ricostruzione e nel successivo sviluppo industriale (aree industriali attrezzate e contributi alle aziende); il residuo per le opere pubbliche (24%), per la gestione dell'emergenza (6%), la ricostruzione delle abitazioni (5%), l'integrazione ai bilanci comunali (4%). La riedificazione avvenne non solo sotto il profilo urbanistico ma anche sotto il punto di vista sociale ed economico. L'economia di Longarone è vivace ed attiva, fondata sull'occhialeria, l'elettronica, il tessile, la lavorazione del legno, ed ospita, nei padiglioni del Palazzo delle Fiere, alcune mostre legate alle attività locali (Opto - Agrimont - Expomont - Expovino - Optimac - Expodolomiti - Arte in Fiera - Arredamont - Promotor) tra cui primeggia la Mostra Internazionale del Gelato, rassegna di attrezzature e di prodotti per la gelateria artigianale. La cittadina infatti è allo sbocco dello Zoldano e del Cadore, da alcuni decenni terre di bravi e rinomati gelatieri, le cui aziende hanno trovato collocazione soprattutto all'estero, specialmente in Germania. |
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Il primo matrimonio del dopo disastro (30-6-1964) ( foto Zanfron) |
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Nel campo delle istituzioni sociali e amministrative, ricordiamo a Longarone la presenza di numerose scuole, tra cui l'Istituto professionale statale alberghiero "Dolomieu", ove si diplomano cuochi e camerieri d'albergo, un Istituto professionale per
meccanici ed elettricisti: c'è la bella Casa di soggiorno per anziani, costruita con specifiche donazioni all'epoca del Vajont. Longarone è sede della Comunità Montana "Cadore - Longaronese - Zoldano". Attivo e fecondo è l'associazionismo, che fa capo all'Associazione Pro Loco di Longarone; numerose le associazioni giovanili, soprattutto nello sport, grazie ai moderni e funzionali impianti della zona sportiva.
Un'ampia varietà di manifestazioni, tra le quali possiamo inserire anche quelle collegate al 9 ottobre, anniversario della tragedia, contribuiscono a tener vive le tradizioni storiche di un territorio basato oggi su attività prevalentemente industriali. Un cenno di particolare riguardo va dato al Centro di Protezione Civile; la sua istituzione dovrebbe contribuire alla formazione di una coscienza responsabile che sappia prevenire qualsiasi ordine di calamità. Sotto questo punto di vista essa rappresenta il modo migliore per rendere omaggio alle vittime del Vajont. |
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