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A Longarone l'anniversario del 9 ottobre viene ogni anno celebrato con particolare solennità. E' giornata di lutto cittadino : fabbriche, uffici, scuole, negozi rimangono chiusi e il tempo è dedicato alla preghiera, al ricordo, alla riflessione. In Municipio viene tenuta la commemorazione civile, presenti autorità, superstiti, popolazione, con un richiamo alla "lezione" del Vajont, "a non dimenticare", ed anche - soprattutto nel periodo della ricostruzione - con un resoconto dei risultati conseguiti nell'anno trascorso ed una panoramica sulle prospettive future. In corteo ci si porta poi alla Chiesa di Longarone, ove una corona viene deposta nella cripta sui ruderi del vecchio tempio, e quindi celebrata una messa per le vittime e per la comunità risorta. Un'altra messa si tiene al pomeriggio, al cimitero di Fortogna, concelebrata dal Vescovo di Belluno - Feltre e dai sacerdoti dei paesi che furono coinvolti nel disastro, presenti i Sindaci dei quattro Comuni sinistrati. II rito è a suffragio di tutte le vittime innocenti, "a perenne memoria del loro sacrificio e in attesa della risurrezione alla fine dei tempi". La giornata si conclude a notte, nella Chiesa di Longarone, con una cerimonia religiosa, ogni anno con modalità diverse, che si chiude con il suono della campana alle 22.42, ora del disastro, seguito dalla lettura alla radio locale dei nomi delle 1.909 vittime. La partecipazione a queste cerimonie è sempre rilevante; la ricorrenza è infatti occasione di aggregazione per la comunità e di meditazione sulla sua identità e sulla sua stori, nonché di richiamo per i superstiti emigrati altrove e per quanti vissero la tragedia come protagonisti e testimoni nei soccorsi e nella ricostruzione. Non mancano delegazioni di paesi con cui Longarone ha avuto e ha rapporti nati a seguito della tragedia, come quella di Tesero (Trento), il Comune che nel 1985 fu colpito da un disastro simile, in cui pure determinanti furono le responsabilità dell'uomo, che provocò 269 vittime (una stele nel cimitero di Fortogna ricorda la singolare tragica analogia tra i due avvenimenti). Simili cerimonie si tengono anche negli altri Comuni del Vajont; particolarmente significativa quella che, al mattino del 9 ottobre, ha luogo sulla frana, nella chiesetta costruita a ricordo delle vittime del luogo. La ricorrenza del 9 ottobre è anche occasione di significative manifestazioni culturali, sempre ispirate ai valori tratti dall'avvenimento: in particolare concerti, mostre d'arte, rappresentazioni teatrali, manifestazioni sportive. Notevole rilievo vi hanno convegni, dibattiti, presentazione di pubblicazioni sulle cause, la dinamica, le conseguenze del disastro e la ricostruzione, oppure su temi di solidarietà, di prevenzione di calamità, di protezione civile, di ricostruzione urbanistica, economica e sociale di paesi distrutti da disastri. Vengono concesse onorificenze e cittadinanze onorarie a chi si distinse nell'opera di soccorso o nella ricostruzione materiale o morale del paese. Le scuole locali vengono coinvolte ampiamente ed espongono attraverso mostre e/o spettacoli i risultati di lavori di conoscenza e di studio dei fatti del Vajont. |
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Foto d'archivio (Comune di Longarone) |
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Cerimonia religiosa sui resti della chiesa ( foto Zanfron) |
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La ricorrenza del 9 ottobre è stata anche l'occasione per l'inaugurazione di importanti opere pubbliche significative per la ricostruzione: ad es. nel 1971 la Casa di Riposo e l'Asilo "Angelina Lauro", nel 1973 la Scuola media; il 9 ottobre 1983 ebbe luogo la consacrazione della chiesa del Michelucci e nel 1986 la Scuola elementare fu dedicata ai "Bambini del Vajont". In particolari circostanze le manifestazioni assumono uno spessore eccezionale ed un rilievo di carattere nazionale: così nel 1973 ebbe luogo la "marcia della ricostruzione" che vide la partecipazione di oltre 3000 persone, snodandosi dal cimitero di Fortogna al centro di Longarone. Nel 1983 fu celebrata, alla presenza del Presidente della Repubblica Pertini, "la giornata della solidarietà" verso tutti coloro che aiutarono la rinascita del paese. Nel 1997 l'attore Marco Paolini vi tenne la sua celebre "orazione civile" sul Vajont, uno straordinario spettacolo teatrale, che ebbe suggestivo e coinvolgente svolgimento sulla frana del Toc, fu trasmesso sulla rete televisiva nazionale e seguito da quasi 4 milioni di spettatori. Nel 1998 fu indetta dai quattro Comuni la "giornata dei soccorritori", che vide riunite a Longarone oltre 4000 persone che avevano partecipato alle operazioni di soccorso alle popolazioni superstiti e soprattutto si erano adoperate fino allo stremo per recuperare le salme e dare loro sepoltura. A conclusione la ricorrenza del 9 ottobre è il segno più evidente di come le comunità locali non dimentichino il disastro e come essa sia non solo occasione di ricordo e di commemorazione ma manifestazione della rinascita e di rinnovato impegno per il futuro. |
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