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Lo spopolamento di cui Longarone soffriva prima del disastro era sicuramente la conseguenza della carenza di lavoro, che quindi causava una seppur contenuta emigrazione. Con il disastro del Vajont la struttura della popolazione venne sconvolta. L'anagrafe comunale, poco prima del 9 ottobre 1963, riportava l'iscrizione di 4.638 abitanti. Il totale delle vittime della tragedia del Vajont è di n°1909, di cui 111 residenti nel comune di Castellavazzo, n°158 nel comune di Erto-Casso, e circa 200 in altri comuni. Il resto delle vittime (1.452), appartenenti a 508 famiglie, delle quali 305 completamente scomparse, spetta dunque al comune di Longarone. Il ripopolamento dell'area avvenne in poco più di dieci anni: fu certamente un processo lungo e travagliato, ma la popolazione si riportò quasi ai livelli precedenti la tragedia, con un incremento medio annuo, fino al 1973, di circa 100 persone. Se appena dopo il 1963 la popolazione era tendenzialmente più anziana di quella precedente, con gli anni si innestò un processo di rinnovamento che portò Longarone ad avere una percentuale di giovanissimi maggiore che non dieci anni prima. Il fenomeno sociale dell'espansione demografia nel periodo 1964-1965, tipico delle società che subiscono guerre o calamità, si presentò anche a Longarone. Negli anni successivi, verso il 1970, si assistette ad un flusso immigratorio che aiutò la ricostruzione della popolazione. L'integrazione non sempre fu facile: tra i superstiti e i nuovi arrivati esiste da sempre, e non solo per il caso di Longarone, una profonda diversità di intenti. I primi, toccati dalla tragedia, hanno dovuto lottare per anni durante la ricostruzione, con la ovvia creazione di gruppi di interesse tra di loro in conflitto; gli immigrati invece pagano lo scotto di una naturale difficile integrazione, vuoi per le differenti mentalità che per una naturale
opposizione al nuovo ambiente trovato. I nuovi immigrati giunsero in un paese che stava affrontando i problemi della ricostruzione fisica e che non era disposto a sostituire le relazioni sociali scomparse con nuove relazioni. Così nuovi flussi si alternarono a partenze consistenti: molti Longaronesi decisero di trasferirsi altrove, soprattutto verso Belluno. |
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